"Lasciatemi divertire" di A. Palazzeschi

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view post Posted on 24/6/2010, 21:41     +1   -1
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Censore

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Chiedo scusa se non faccio altro che copia/incollare questa poesia, ma mi sembrava davvero brutto che non ci fosse in questo forum. Mi ricordo ancora la lezione del mio professore, quando la lesse con la sua voce radiofonica. "Lasciatemi divertire" assumeva tutto il significato di chi vuole essere lasciato in pace...grande attore, davvero!

Lasciatemi divertire
Canzonetta

Tri tri tri,
fru fru fru,
ihu ihu ihu,
uhi uhi uhi!

Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente!
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.

Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!

Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche!
Sono la mia passione.

Farafarafarafa,
tarataratarata,
paraparaparapa,
laralaralarala!

Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
non sono grullerie,
sono la spazzatura
delle altre poesie

Bubububu,
fufufufu.
Friu!
Friu!

Ma se d'un qualunque nesso
son prive,
perché le scrive
quel fesso?

bilobilobilobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilolù. Filolù.
U.

Non è vero che non voglion dire,
voglion dire qualcosa.
Voglion dire...
come quando uno
si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.

Aaaaa!
Eeeee!
Iiiii!
Ooooo!
Uuuuu!
A! E! I! O! U!

Ma giovanotto,
ditemi un poco una cosa,
non è la vostra una posa,
di voler con così poco
tenere alimentato
un sì gran foco?

Huisc...Huiusc...
Sciu sciu sciu,
koku koku koku.

Ma come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate in giapponese.

Abì, alì, alarì.
Riririri!
Ri.

Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi è bene che non la finisca.
Il divertimento gli costerà caro,
gli daranno del somaro.

Labala
falala
falala
eppoi lala.
Lalala lalala.

Certo è un azzardo un po' forte,
scrivere delle cose così,
che ci son professori oggidì
a tutte le porte.

Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!

Infine io ò pienamente ragione,
i tempi sono molto cambiati,
gli uomini non dimandano
più nulla dai poeti,
e lasciatemi divertire!
 
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joncos
view post Posted on 24/6/2010, 22:42     +1   -1




Ricordo quando a lezione la lesse un certo lukatekilastyle che tu conosci ben bene!!! Grande la poesia grande luka in quell'occasione,
 
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dartfira
view post Posted on 5/7/2010, 10:35     +1   -1




I futuristi sono dei grandi. C'è davvero tanto del modo di pensare successivo in queste poesie. La rivolta borghese (sviluppata in maggiorparte negli altri stati) esplode in questi scritti. Penso che tutto il periodo moderno debba molto a loro, basta pensare a questi autori italiani e anche a quelli Russi.
Questa Poesia in particolare mi fa davvero divertire.
 
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view post Posted on 5/7/2010, 11:03     +1   -1
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Censore

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Il Futurismo come ogni avanguardia che si rispetti è stato una forza dirompente che ha prodotto un linguaggio che difficilmente così come era avrebbe potuto convivere con la letteratura precedente. Per questo è durato un breve spazio. Ma le avanguardie funzionano tutte in questo modo: sono clamorose e effimere, ma fanno sì che la letteratura (e l'arte in generale) producano una serie di anticorpi che di fatto cambiano la letteratura successiva. Alcune innovazioni del linguaggio futurista sono passate alla letteratura che adesso è per noi "classica".
Palazzeschi è stato un futurista soprattutto con la sua produzione in prosa: le sue poesie sono state di rottura, ma, se si tiene presente la poesia che precede la raccolta "L'incendiario", coerenti con lo sviluppo della sua poetica; infatti non è assurdo dire che la poesia futurista ha incrociato quello che Palazzeschi stava già producendo da solo, cioè una critica al sublime che la poesia precedente (si pensi a D'Annunzio) aveva continuamente ricercato. D'altra parte questo assunto può essere problematico se si pensa al Futurismo come avanguardia aggressiva fondata solo sulla dissacrazione violenta della tradizione. Con questo presupposto il ruolo di Palazzeschi quadra poco. Se invece si coglieanche la presenza di un filone ironico nel Futurismo, sarà chiaro come il percorso di Palazzeschi, in qualche modo spontaneo, si sia incrociato con quello dell'avanguardia storica. Resta il fatto che Palazzeschi per buona parte del Futurismo sia stato un artista militante del movimento.

edit:

neanche a farlo apposta mi sono imbattuto in questo passo di Leopardi nel Dialogo di Tristano e un amico:

"In tal caso chiedo licenza di ridere di cotesto passaggio rapido, e rispondo che tutte le transizioni conviene che sieno fatte adagio; perché se si fanno a un tratto, di là a brevissimo tempo si torna indietro, per poi rifarle a grado a grado. Così è accaduto sempre. La ragione è, che la natura non va a salti, e che forzando la natura, non si fanno effetti che durino, Ovvero, per dir meglio, quelle tali transizioni precipitose sono transizioni apparenti, ma non reali."

Mi sembra molto pertintente collegarlo al discorso sull'Avanguardia.

Edited by ilprincipedario - 5/7/2010, 15:19
 
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